La leadership sinergica

Marisandra Lizzi
6 min readFeb 26, 2023

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di Camilla Rovelli e Irene Morrione, Franco Angeli Edizioni

I miei appunti per Il Salotto Virtuale | Storie di libri e autori
22 febbraio 2023 ore 18.30

Locandina de Il Salotto Virtuale su “La Leadership sinergica”

È stato un grande piacere partecipare al Salotto Virtuale di AIDP e ringrazio Camilla Rovelli per avermi invitato. Ho conosciuto Camilla grazie a Elga Coricelli e devo ammettere che non avrei mai immaginato di aver qualcosa di originale da dire sul tema della leadership. Mi stupii già quando Camilla e Irene Morrione mi intervistarono per il loro libro “La leadership sinergica” e lo stupore durò fino a quando lessi il libro.

Leggendolo, infatti, ho capito che i punti di contatto con me erano tantissimi e la sintonia davvero assoluta. Riporto qui gli appunti su quello che avrei voluto dire ne Il Salotto Virtuale. In effetti poi abbiamo parlato di molto altro e quindi ecco qui qualche riflessione.

Credo che il modello di leadership sinergica sia fondamentale nella realtà di mercato che stiamo vivendo oggi perché serve capire che siamo unità nelle nostre molteplici diversità. Mi piace molto che l’immagine con la quale metaforicamente Camilla e Irene hanno rappresentato il leader sinergico sia quella dell’atomo.

Il ritratto del leader sinergico con le 4 qualità: partner, emergente, integrato, creatore di senso da “La leadership sinergica”

Mi piace perché dopo anni passati a studiare il digitale e l’innovazione che sono diventati una vera e propria missione di vita, ho percepito che per migliorare la vita delle persone, la nostra in primis e poi man mano quella delle persone intorno a noi, dobbiamo lavorare esattamente come fa un atomo. Dobbiamo attrarre altri atomi per costruire tessuti e ambienti sani ed evitare di intossicarli o generare forze patogene. Il microcosmo come il macrocosmo, l’atomo come l’universo, la cellula vivente come il sistema solare. Internet o qualsiasi forma di intelligenza umana, digitale o artificiale ha dovuto riprodurre questi meccanismi di luce — ombra, di acceso — spento, di 1–0 per funzionare. Perché l’uomo non crea da zero cose di cui non ha esperienza, ma è in grado di creare per emulazione e la rete è una perfetta emulazione dei meccanismi di comunicazione che la natura mette in atto nel micro e nel macro ogni giorno da ben prima che l’umanità arrivasse sulla Terra. Il movimento dei pianeti può essere paragonato al succedersi del giorno e della notte, dell’1 e dello zero, appunto. Quello che anche voi avete definito lo YIN e YANG della leadership con la fortunata definizione di Grace Laconte che non conoscevo e che trovo incredibile!

Yin e Yang della leadership di Grace Laconte da “La leadership sinergica”

Avrei voluto codificare io queste applicazioni al management e all’impresa, soprattutto sui temi in contrasto costante tra decelerazione e accelerazione, tra qualità e quantità, tra luna e sole. Che meraviglia!
I filosofi taoisti avevano già immaginato e previsto tutto.

Curioso che anche io, senza saper nulla, abbia citato questi concetti quando Camilla e Irene mi hanno intervistato e, ovviamente, non avevo ancora letto il loro libro. Ecco uno stralcio di quello che avevo risposto:

“I concetti di Yin e Yang sono fondamentali quando si parla di leadership: se in un gruppo si pone come obiettivo solo il risultato, senza contemplare gli aspetti emozionali e relazionali o il benessere delle persone, il risultato magari si raggiunge, ma difficilmente risulta duraturo. Il bilanciamento tra questi due aspetti è fondamentale per non creare squilibri”.
“Credo moltissimo nel concetto di campo di energia. Un’energia che può essere sia positiva sia negativa. Riuscire a creare ambienti sani vuol dire prima di tutto avere consapevolezza di questo aspetto e non sottovalutarlo. Mi è capitato spesso di percepire la coerenza di un luogo e ogni volta si è trattato di un’intuizione corretta. Bisogna fidarsi del proprio istinto perché talvolta è il nostro corpo a sentire e capire meglio della nostra mente se siamo in sintonia energetica con il luogo o meno. ”
Dal libro “La leadership sinergica”

Perché siamo sistemi integrati e se guardiamo al sistema più ampio in cui noi come singole entità siamo inseriti, siamo un unicum, un’azione anche minima nel nostro campo di energia ha effetti su tutti quelli intorno a noi.

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E questa energia può cambiare le cose nelle nostre vite. In meglio o, se non fatta fluire, in peggio. Per questo ho dedicato 5 anni della mia vita a studiare questi aspetti e una volta a settimana vado dalla mia maestra di bioenergetica Sidrea per il mio percorso individuale e una volta al mese da settembre a luglio per un intero fine settimana sperimento gli effetti che le pratiche corporee (massaggi, ginnastiche, meditazione e così via) hanno sull’energia. Sulla mia, certo, ma anche su quella intorno a me.
Il mio sogno è provare a capire se gli errori che ogni giorno rileviamo nella nostra vita ONLIFE possano essere corretti o almeno affrontati con questo approccio che riporta l’uomo al centro, come spesso si sente dire, ma non lo fa solo come utente o come entità mentale che vive vite sempre più connesse e digitali, ma lo riporta al centro con tutto il suo corpo perché è da lì che arriva la nostra capacità di creare e di migliorare il mondo in cui viviamo. Per questo ci serviva uno spazio come la collina e come la chiesetta. Per i corpi serve spazio. Sono certissima di questo. Non dimentichiamoci che abbiamo un corpo.

Wilhelm Reich nel libro “I principi di identità psicosomatica” scrive: “C’è un’identità tra corpo, emozioni, pensieri di un individuo, essendo questi da considerarsi come un sistema di energia unificata, piuttosto che come un insieme di psiche e soma”.

Portare quello che ho imparato e continuo a imparare ogni giorno nel mio percorso di Bioenergetica nella vita professionale e personale è la mia nuova missione. Che poi a ben guardare non è tanto diversa dalla precedente solo che l’innovazione e il digitale non sono più il soggetto principale della mia missione, ma diventano il complemento di mezzo.

Raccontare storie che migliorano la vita delle persone attraverso l’innovazione.

Ricordare a noi stessi in primis e poi a ogni imprenditore e manager che noi e le persone che lavorano con noi siamo e sono prima di tutto “corpi” e come tali abbiamo e hanno bisogno di tempo e di spazio.

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In Mirandola Comunicazione abbiamo, ad esempio, l’obiettivo di introdurre la settimana corta. Far capire che la vita non è una gara ma un susseguirsi di attimi di incredibile “presente”, imparare a godere di questi istanti e non essere costantemente proiettati fuori o lontano da noi, nel passato o nel futuro sempre. Vivere bene, dare spazio alla meditazione, alle passioni, al vuoto puro non è perdita di tempo, ma è creazione di nuove possibilità. Il nostro corpo quindi ha una sua saggezza intrinseca e potentissimi mezzi di creatività e persino di auto-guarigione. Tutta questa forza è minata giornalmente dall’aggressione della vita moderna che mette a dura prova lo scorrere libero dell’energia vitale. Il mio sogno è quello di aiutare le persone con le quali lavoriamo a prendere consapevolezza di questo per mettere realmente in pratica la nostra missione di sempre che è raccontare come l’innovazione possa migliorare la vita delle persone, oggi il digitale, l’intelligenza artificiale e persino il metaverso vanno indirizzati verso la soluzione dei grandi problemi che l’umanità sta affrontando e per farlo serve tantissimo Qi non solo nel senso occidentale di Quoziente intellettivo, ma tantissimo Qi anche in senso orientale che significa appunto energia vitale, vera fonte di ogni possibilità e di ogni forma di creatività.

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Marisandra Lizzi

Scrivere per migliorare il mondo, partendo dal mio e poi allargando il raggio parola dopo parola