Arrestateci tutti
Ieri mia figlia è stata arrestata per aver lottato per il nostro futuro.
È davvero questo il mondo che vogliamo?
Ieri sera verso le 18 ho visto un messaggio di nostra figlia Carlotta inviato alle 16.10 via whatsapp con una foto e questo messaggio: “Lotta in stato di arresto, mi sa che a Venezia non ci vado più, ma è stato bellissimo.” Poi alle 16.23 ha inviato un video del suo contrabbasso sulla barca della polizia e infine silenzio fino alle 23, quando è stata rilasciata. Ora è indagata insieme gli altri 27 attivisti di Extinction Rebellion arrestati con lei, le hanno preso persino le impronte digitali.
Sul verbale si legge: “La persona suindicata viene resa edotta di essere indagata in ordine al seguente reato previsto e punito dagli artt. 340–674 e art. 18 TULPS, art 110 cp commesso in località Rialto a Venezia in data 09.12.2023, perché in segno di protesta contro il cambiamento climatico mettevano in atto un’estemporanea iniziativa di protesta nel corso della quale, dopo aver versato del liquido colorante nell’acqua del Canal Grande, alcuni attivisti si calavano con delle imbragature dal Ponte di Rialto mentre altri partecipavano con cartelli e striscioni.”
Ho passato una notte disturbata da sogni stranissimi, poi questa mattina Paola, un’amica che ieri proprio mentre avvenivano questi fatti stava facendo con noi Qi Gong in chiesetta, mi ha mandato questo video dell’ANSA e ho pianto.
Un pianto liberatorio, un pianto di gioia, un pianto di commozione, di compassione e di gratitudine infinita per chi sta lottando per noi e non viene capito.
Essere arrestati perché si manifesta è sempre un controsenso, ma esserlo quando lo si fa in modo pacifico per una causa che riguarda il futuro e il bene di tutta l’umanità è un sacrilegio.
Frequento giovani attivisti perché Lotta non fa parte di nessun gruppo e fa parte di tutti. Apre con il suo contrabbasso, la sua musica e il suo spettacolo le manifestazioni di tutti loro, da Fridays for Future con i quali ha iniziato a Strasburgo davanti al Parlamento Europeo a luglio 2022, a Ultima Generazione a Extinction Rebellion. Ed era proprio con questi ultimi ieri a Venezia mentre in diverse città italiane avvenivano manifestazioni pacifiche per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che alla COP28 stanno per fallire ancora e questa volta il rischio è che non vi sia più tempo.
Ne hanno parlato diversi giornali italiani e internazionali come ad esempio la CNN, Reuters e molti altri.
Davvero vogliamo arrestare dei giovani che lottano per avere un futuro, che manifestano pacificamente per dare a noi e alle generazioni future la possibilità di vivere senza vedere il mondo affondare?
Non bastano i morti a causa del clima? Stiamo sottovalutando il rischio di una vera e propria estinzione di massa. E se non vogliamo guardare lontano nel tempo o nello spazio, basta guardare a quanto sta già avvenendo nel nostro Paese.
Il mondo sta già affondando nell’indifferenza di noi adulti che sappiamo rispondere a questo grido di dolore solo con la forza e l’aggressività. Parlo ai genitori dei 28 arrestati di ieri, dei 12 di Ultima Generazione processati qualche giorno fa per un blocco stradale e dei 3 processati per aver imbrattato il Senato con vernice lavabile e dico loro di ringraziare i lori figli perché si stanno battendo per noi.
Non ci accusano, non ci biasimano per aver lasciato loro un mondo in cui la polizia arresta chi fa del bene e lo fa pacificamente. Dovremmo abbracciarli e ringraziarli perché ci risvegliano dal torpore in cui viviamo assoggettati da vite che hanno sempre meno senso, attanagliati da necessità sempre crescenti, da bisogni insulsi a cui diamo spazio e attenzione, da ritmi dettati da un consumismo sfrenato che sta divorando se stesso e noi con lui.
Carlotta ha lasciato il Conservatorio quest’anno perché non le sembrava logico passare ore a perfezionare una nota mentre il mondo stava affondando. Ha deciso di mettere la sua arte al servizio dell’unica causa che ha senso combattere tutti insieme, tutti uniti, tutti dalla stessa parte, quella della salvaguardia della vita umana sul pianeta.
Oggi studia alla Scuola Holden perché lì le insegnano come attivarsi attraverso le parole, seguendo il suo Daimon che non è soltanto il nome del suo contrabbasso e del corso che sta seguendo, ma è anche il suo talento, la voce che Madre Natura le ha donato per salvare se stessa.
Davvero non capisco come si possa guardare al gesto invece che al suo significato. I negoziati della COP28 sono una farsa fin dall’inizio, davvero pensiamo che a Dubai, ospiti di un petroliere, si possa raggiungere l’obiettivo dell’azzeramento del fossile? Ma perché perdiamo tempo e soldi in questo siparietto mediatico e poi arrestiamo chi si lamenta di come noi adulti stiamo agendo? Rischiamo di essere ridicoli ai loro occhi.
Da quando ho conosciuto Claudia Laricchia, grazie alla comune amica, Layla Pavone, ho deciso di aiutare SMILY, il primo acceleratore di impatto per giovani under 30 fondato dalle popolazioni indigene. Spero che anche Lotta andrà a suonare e cantare dal fondatore, The Forest Man, l’uomo che dall’età di 17 anni sta piantando alberi e lo fa perché la crisi climatica ha ucciso la sua famiglia, il suo villaggio, la sua terra quando aveva l’età di mio figlio, Riccardo, che oggi sogna di vincere Wimbledon per aiutare la sorella nella sua lotta. Non possiamo pensare che le soluzioni alla crisi climatica vengano dai popoli occidentali o da persone over 30. Perché siamo, per certi versi, la causa del problema. Provare a immaginare le soluzioni alla crisi climatica, partendo dalle popolazioni indigene che sono solo il 5% del totale delle persone sul pianeta ma che detengono l’85% della biodiversità potrebbe essere un modo nuovo e intelligente per non continuare a sbagliare l’approccio e unirci realmente in questa causa che riguarda tutti, senza nessuna distinzione di nazionalità, di lingua, di genere, di ceto sociale.
Il 12 dicembre scade il termine per iscriversi e se avessi qualche anno in meno, lo farei subito.
Genitori di tutto il mondo, uniamoci. Facciamoci arrestare con i nostri figli perché non possiamo accettare di rimanere insensibili di fronte ai moniti degli scienziati di tutto il mondo e continuare a rimandare un problema che è URGENTE e non più rimandabile. Sta a noi decidere se vogliamo dare un futuro ai nostri figli o se vogliamo continuare a lavorare senza soluzione di continuità per sopravvivere in un mondo sempre più ingiusto, in cui i conflitti aumentano e aumenteranno ancora di più con l’avanzare della crisi climatica e accettare che vengano arrestati dei giovani che stanno lottando per noi e per le generazioni future.
Arrestateci tutti perché abbiamo una pistola puntata alle tempie dei nostri figli e non abbiamo neppure il coraggio di dare loro ascolto.